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Riaccompagno il caro Tullio Foà a casa, dopo la mattinata trascorsa con i nostri ragazzi delle V classi, e gli  chiedo se l'incontro sia andato bene, a me sembra di sì.

Mi  risponde che è contento dell'attenzione e della partecipazione che ha incontrato, che ha visto anche occhi lucidi in alcuni momenti..."ma io non voglio dare dolore, non si devono far soffrire le persone...".

Questo è il mio amico. Questo il Suo pensiero dopo aver subito sulla propria pelle un'epoca durissima e crudele!

A domanda di un alunno:"E' mai stato ad Auschwitz e se non c'è andato ci andrebbe?", ha risposto "No, non ci sono stato, ma in compagnia di giovani, di studenti ci andrei..."

La Sua infanzia di bambino ebreo, la storia della Sua famiglia, la ghettizzazione subita, narrate con delicatezza e sensibilità,  sono entrate a far parte della nostra vita e resteranno nel nostro cuore. La storia che si studia sui libri è diventata Storia personale, tangibile e per questo incancellabile.

Si "insegna" e si dona ciò che si è, ne sono sempre stata convinta, per questo so che, con Tullio, abbiamo capito qualcosa in più del perché sia così importante celebrare il "Giorno della Memoria" e perché non dobbiamo dimenticare.

Grazie a Lui, grazie ai ragazzi che sono stati perfetti, grazie ad alcuni di loro che gli hanno fatto dono di bei lavori che hanno prodotto... Sono certa che anche noi resteremo nel Suo cuore!

Prof.ssa Linda Carbonara